Chiamatelo Santa Claus, Saint Nick, Sint Niklaas o Samichlaus (in svizzero-tedesco)
sta di fatto che San Nicola - progenitore di Babbo Natale - è sicuramente il Santo più amato dai bambini di mezzo mondo. Anche in Svizzera succede così e San Nicola (vescovo dell’antica città di Mira, in Turchia, e patrono di moltissime città fra cui Bari) è atteso con ansia il 6 dicembre. Da Zurigo ci manda questa corrispondenza dal vivo la socia Elisa Gallo Roggia, novarese di San Martino e da circa 35 anni residente a Zurigo con la famiglia, insegnante di italiano e per 14 anni direttrice dei corsi di lingua e cultura italiane all’Istituto Dante Alighieri.
Così Elisa descrive l’arrivo di Samichlaus tra i bambini del suo quartiere zurighese.

ZURIGO - Tutti gli anni, il 6 dicembre, si festeggia in Svizzera l’arrivo di San Nicola .
Il vescovo di Mira, insieme al suo aiutante Schmutzli, porta - ai bambini che sono stati bravi durante l’anno - mandarini, noccioline e pan pepato; ai bambini che invece hanno fatto i monelli, l’aiutante Schmutzli dà un simbolico colpetto con una bacchetta di rami di saggina.
Nella parrocchia del nostro quartiere, a Zurigo, è attivo da tempo un folto gruppo di circa 30 volontari che impersonano ogni anno questi due personaggi. Molte famiglie richiedono la loro visita a casa e fanno pervenire in parrocchia annotazioni sul comportamento dei loro bambini. San Nicola, infatti, al momento della visita, apre il suo grande libro ed enumera loro i comportamenti meritevoli o le marachelle compiute (come indicato dai genitori). Li loda o li ammonisce e li esorta a migliorare. I bambini sono molto impressionati dall’autorità del vescovo e, alla fine, gli recitano una poesia di Natale o gli cantano e suonano una
canzoncina. Il vescovo e il suo aiutante distribuiscono poi, a tutti, i loro doni.
I vari San Nicoladi Zurigo hanno l’aspetto anziano e autorevole, il volto pallido e segnato da rughe profonde, incorniciato da lunghi capelli, barba e baffi grigi argentati; indossano la veste bianca e la sopraveste rossa con i bordi dorati da vescovo; impugnano il pastorale e il libro del rendiconto.
Gli Schmutzli hanno invece un viso bruno e rugoso con lunghi capelli, barba e baffi castani molto scuri; indossano un saio lungo, marrone, alla cui cintura è fissata una campanella che ne annuncia l’arrivo. In mano tengono la bacchetta di saggina e la lanterna che illumina il cammino.
Il Santo e il suo aiutante, con il loro asinello Fridolin, beniamino di tutti i bambini, si possono incontrare anche nel bosco che circonda il nostro quartiere.
Finite le visite, i San Nicola, gli Schmutzli e tutti gli altri collaboratori si ritrovano per una cena ristoratrice.
Quest’anno, il cuoco ha preparato loro, su mio suggerimento di nata nella terra del riso e con gran successo, una paniscia novarese!
E naturalmente anche Fridolin ha ricevuto la sua buona razione di biada.
Elisa Gallo Roggia